Nel Rinascimento un uomo comune vedeva nell’arco di tutta la sua vita circa 25 immagini.
Nell’epoca contemporanea ognuno di noi, quando guarda un video, vede 25 immagini in 1 secondo.
Ispirato dalla ricerca artistica di Walter Gropius, Michelangelo Pistoletto e Maurizio Galimberti, dal 1994 i ritratti fotografici di Andrea Dalla Costa vengono realizzati sempre e solo nelle 25 pose, atti ad indagare quel "secondo" che li imprigiona.
Non possiamo distogliere lo sguardo da noi stessi. Ci osserviamo costantemente.
Solo l’assenza di luce può interrompere questo dialogo tra lo specchio e l’immagine riflessa. E proprio come il tempo, anche la luce cambia inesorabilmente e in maniera impercettibile. Cambiando noi e la percezione della nostra immagine e ponendo l’inizio dell’indagine dell’identità.
Nei ritratti “1 secondo di...” l’immagine centrale si comporta come dinnanzi ad uno specchio, ed è proprio dal fotogramma centrale che comincia l’inseguimento della luce, complice necessaria per catturare lo sguardo distolto dal proprio io, e rivolto sempre verso la luce come certezza della propria identità, della propria presenza, come in un luminoso abbraccio al proprio io.